Forse Expo non ha previsto che quest’estate avrebbe fatto così caldo, ma sicuramente ha pensato alla salute dei visitatori, infatti si è organizzata per curare gli eventuali malori, che del resto, con un luglio così poco clemente, non sono stati pochi. Dall’inizio di Expo le associazioni di volontariato della Consulta del Soccorso hanno messo in campo più di 3400 addetti, 664 mezzi di primo soccorso, quindi ambulanze e squadre di soccorso in bici o a bordo di auto elettriche e hanno contribuito al benessere dei visitatori con 14 mila ore di assistenza. Il tutto 7 giorni su 7 e 24 ore al giorno.
I medici ed infermieri professionisti presenti sul sito di Expo sono coordinati dall’Azienda Regionale dell’Emergenza Urgenza, quindi dall’Areu, mentre i mezzi di primo soccorso sono stati forniti da varie associazioni tra cui la Croce Rossa, la Croce Bianca e Anpas Lombardia. (L’ Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze)
A questo proposito, il presidente dell’Anpas nazionale, Fabrizio Pregliasco, ha affermato: “Anpas è in tutte le regioni d’Italia, in Europa con Samaritan International e ora nel mondo con una presenza operativa in un evento di portata mondiale come Expo, insieme ad altre realtà. Siamo dove c’è bisogno per dare una servizio alla comunità, in questo caso a una comunità allargata con l’entusiasmo di volontari preparati”.
Luigi Benvenuti, presidente di Anpas Lombardia, ha aggiunto: “La macchina dei soccorsi è ampia e articolata e chiede un impegno quotidiano davvero importante. Per assicurare un piano dei soccorsi flessibile e organizzato anche in funzione del flusso dei visitatori, le associazioni della Consulta garantiranno circa 14mila ore di assistenza in totale. Le Pubbliche Assistenze Anpas Lombardia gestiscono il 47% di tutti i mezzi di soccorso presenti in Expo confermando il nostro senso di cooperazione e responsabilità verso le attuali esigenze del territorio milanese, agendo in linea con i nostri valori di costruzione di una società più solidale”.
Insomma, la nostra salute sembra sia in una botte di ferro, visto un tale servizio di assistenza. Oltre alle notevoli forze messe in campo, sulle quali ci siamo già soffermati, nei giorni feriali, dalle 9 alle 23 ci sono due ulteriori Mezzi di Soccorso di Base più 6 soccorritori a piedi che diventano il doppio durante week end e festivi. Anche di notte sul sito espositivo sono presenti ben 184 mezzi.
Tutti i giorni, dalle 9 alle 23, sono inoltre attivi due ambulatori ( tre nei week end di cui uno dotato di reparto pediatrico) di primo intervento, con del personale in grado di assistere i casi meno gravi. Per le emergenze viene mandata sul posto un’automedica al cui interno sono presenti oltre al medico anche un infermiere e un tecnico. Per non lasciare niente al caso, 480 squadre composte ognuna da due soccorritori pattugliano il sito di Expo.
Le forze messe in campo ad Expo potrebbero sembrare eccessive, ma non è così dato che a fine giugno Il Primo soccorso aveva già visitato una media di 45 visitatori al giorno ed effettuato circa 2.500 interventi medici. Del resto quando un luogo è così affollato e si devono fare molte file può succedere di tutto e chiunque può avere problemi di salute; c’è chi si è rotto un dito, chi ha avuto un calo di pressione o un malore dovuto al caldo, chi invece è stato prima visitato e poi portato negli ospedali più vicini.
L’assessore Mario Mantovani, dopo aver constatato l’efficienza del servizio di assistenza ad Expo, ha affermato: “La macchina che abbiamo avviato è talmente efficiente che abbiamo ricevuto una delegazione degli Emirati interessata ad esportare questo modello per l’edizione di Dubai 2020”.
Se un visitatore si sente male com’è dunque la procedura?
Le squadre che pattugliano il sito di Expo, ricevuta la segnalazione, si rivolgono alla centrale di via Drago che manda una macchina. Il visitatore o viene curato sul posto o portato negli ambulatori di Primo Soccorso o, se presenta patologie gravi, in uno degli ospedali vicini.
I turisti stranieri vengono assistiti da personale che parla inglese e in alcuni casi spagnolo e francese; quando è necessario, vengono chiamati anche gli interpreti dei Padiglioni.
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