Sta per nascere EXPOFACILE, un’iniziativa partita da un gruppo di persone con l’obiettivo di fornire informazioni, consigli e servizi di accoglienza ai turisti disabili che visiteranno Milano durante l’Expo. Il progetto, presentato da Gabriele Favagrossa di Ledha, (la Lega per i diritti delle persone con disabilità) è certamente degno di onore, ma mancano poco più di due mesi ad Expo e il portale non è ancora attivo.
Nel frattempo Milano non è affatto pronta ad accogliere persone che viaggiano in carrozzina, come ha dimostrato di recente il blogger Fabrizio Marta, malato di osteogenesi imperfetta, che ha visitato Milano dal 6 al 9 febbraio e ha descritto la sua esperienza su ‘Rotellando’.
Milano è inaccessibile per i disabili in carrozzina
Qualche mese fa Milano Expo 2015 si era già occupata dei problemi che potrebbero avere i disabili visitando Milano per l’Esposizione Universale. Anche in quel caso, riprendendo un articolo di Wired, avevamo raccontato le difficoltà di alcuni politici che hanno provato a girare per il capoluogo lombardo a bordo di una carrozzina, accorgendosi di tutte le difficoltà che hanno e potrebbero avere sia i disabili che le mamme con un passeggino a seguito. Poi, in vista di Expo, è stata presentata qualche iniziativa, come Help me di Gianluca Lattuada che aveva l’obiettivo di fornire servizi su base volontaria ai disabili, ma non ha ricevuto i fondi, o il mercato di Cascina Triulza per i non vedenti. Da allora sembra non essere cambiato nulla. Ora Wired è ritornato alla ribalta raccontando l’esperienza alquanto catastrofica di Fabrizio Marta, seppur lui abbia cercato nel racconto di non essere pessimista.
Disabile in carrozzina a Cadorna
Sulla pagina Facebook di EXPOFACILE c’è scritto: “Venite a Milano per l’Expo 2015, perché la nostra città non è così impossibile”. Sicuramente è un bel messaggio di speranza, ma purtroppo sterile dato che la realtà, almeno al momento, è molto complicata per i disabili.
Fabrizio si è finto un turista, è arrivato a Malpensa e il viaggio è iniziato bene dato che all’aeroporto SEA (la società che gestisce l’aeroporto) gli ha fornito una brochure per turisti con problemi di mobilità. Non ha neanche avuto problemi a salire sul Malpensa Express. La situazione è lievemente peggiorata quando è arrivato a Cadorna, dove l’ascensore c’è ma non è segnalato da nessuna parte, seppure Trenord pare si stia battendo perché il percorso sia evidenziato. Come nel racconto delle mamme con passeggino a seguito, l’unica possibilità al momento per Fabrizio per trovare l’ascensore, è stata quella di chiedere ai passanti. Il blogger di Rotellando è italiano, ma cosa succederebbe se lo stesso problema lo avesse un turista che arriva a Milano per Expo senza conoscere la lingua?
Si sa, gli italiani non sono noti per la loro particolare propensione alle lingue e i disabili stranieri potrebbero avere qualche problema. Proseguendo il suo viaggio, Fabrizio è sceso in metropolitana e lì un controllore gli ha spiegato che per le persone con problemi di mobilità esiste un numero verde, da chiamare 24 ore prima per scoprire quali fermate della metropolitana siano dotate di ascensori funzionanti. Il fatto è già di per se assurdo in una città che accoglierà l’Expo: com’è possibile che esistano stazioni dove non è possibile prendere l’ascensore? Il peggio però deve ancora arrivare.
Nonostante il blogger riesca, infatti, a scoprire che una volta sceso alla fermata Centrale avrebbe potuto prendere l’ascensore, tra l’altro appena realizzato per Expo, in realtà, una volta sul posto è costretto a constatare che l’ascensore è fuori servizio. A questo punto ha dovuto utilizzare il montascale, facendosi aiutare perché è difficile da usare da soli quando si è a bordo di una carrozzina. Anche in Piazza Gae Aulenti, nuova di zecca, l’ascensore non funzionava e la discesa verso Corso Como è troppo ripida per una persona disabile che desideri percorrerla senza aiuti. Al Portello invece l’ascensore c’è come a Cadorna, ma non è segnalato, quindi ha nuovamente dovuto fare amicizia con i passanti. Fabrizio ha scritto a questo proposito:
Fabrizio Marta, blogger di Rotellando
“Sono queste le zone che mi fanno più arrabbiare, ovvero quartieri nuovi che non sono stati pensati per tutti”. Proseguendo l’itinerario, veniamo a conoscenza, o meglio viene confermato, che i vecchi tram non sono utilizzabili dai disabili, ma anche che la pedana elettronica degli autobus non è funzionante perché arrugginita. Se poi un turista in carrozzina desiderasse fare shopping, Fabrizio Marta lo sconsiglia perché l’80% dei negozi, è dotata di uno scalino all’ingresso che impedisce il passaggio. Esiste la possibilità di chiedere una pedana smontabile, ma per farlo bisogna pur entrare dentro allo showroom, quindi a meno che qualcuno non aiuti il disabile in questione, lo shopping è sconsigliato ed è un peccato visto che uno degli obiettivi di Expo è anche quello di smuovere l’economia e quindi di far spendere i turisti in visita a Milano. Le zone più problematiche della città, secondo Fabrizio, sono l’Arco della Pace, dove è difficile attraversare la strada, Piazza Mercanti, dove le ruote della carrozzina s’incastrano molto facilmente sul pavè o tra le rotaie del tram, Brera e soprattutto la Pinacoteca, dove ciottolato e marciapiedi sono pericolosi per un disabile e i bagni pubblici non sono accessibili, ed infine Piazza XXIV Maggio e la nuova Darsena, riguardo ai quali Fabrizio ha scritto: “Sono appena stati ultimati i lavori ma ci sono scalini negli scivoli e gravi errori progettuali”.
Difficoltà di un disabile in metropolitana a Milano
Il blogger di Rotellando ci ha tenuto a sottolineare che la città non è totalmente inaccessibile, ad esempio le Gallerie d’Italia in Piazza della Scala, la Chiesa di San Maurizio in Corso Magenta e moltissimi musei sono attrezzati per i disabili in carrozzina. Secondo lui però Milano si sta preparando ad Expo senza aver fatto grandi passi in avanti dagli anni ’90 in poi, quando invece la città stava dando dei segnali positivi riguardo all’accessibilità. Senza guardare a capitali europee come Berlino o Barcellona, la ben più vicina Torino in occasione delle Olimpiadi ha fatto dei lavori in centro perché fosse a prova di carrozzina. Il blogger amareggiato ha scritto: “Non riesco a capire perché si continua a progettare in maniera così approssimativa”. Riguardo ad esempio ai bagni pubblici per disabili ha affermato: “Certo, sono a norma di legge con i loro maniglioni, ma troppo piccoli da permettere a chi è in carrozzina perfino di girarsi. In Italia interessa rispettare la legge, non creare un vero servizio in aiuto di chi ha problemi” . Su Expo ha poi sottolineato: “Il problema è muoversi in città. L’Expo, all’interno, sono certo che sarà organizzato alla perfezione, ma il vero guaio sarà arrivarci. Ho la sensazione che in città è come se ognuno facesse un pezzo, ma mancasse un coordinamento generale. Della serie, Expo si occupa dei suoi padiglioni e del luogo, ma si dimentica di pensare a come i turisti possano raggiungere l’area”.
Cosa risponderebbe allora Fabrizio alle volenterose persone di EXPOFACILE quando affermano: “Milano non è, tanto per essere chiari, né Stoccolma né Monaco, ma non ha molto da invidiare a metropoli come Londra o Parigi. Venire a Milano è possibile e può essere bello, divertente, interessante. Bisogna solo organizzarsi un po’, per evitare brutte sorprese, che possono essere sempre in agguato, come del resto ben sanno di dover fare molte persone con disabilità prima di ogni viaggio o trasferta”. Il loro obiettivo è quello di rendere Milano accessibile a tutti i disabili che verranno ad Expo e sottolineano che per accogliere i turisti in carrozzina hanno bisogno dell’aiuto di tutti. Il portale però continua a non essere on line.
DISCLAIMER: Questo articolo è stato emesso da MilanoExpo2015.it . ed è stato inizialmente pubblicato su www.milanoexpo2015.it. L'emittente è il solo responsabile delle informazioni in esso contenute.
