Il nostro network: News e Eventi | Guida Turistica Milano | Hotels e Alloggi a Milano
Sabato 20 Aprile 2024
English

CERCA UN HOTEL A MILANO

Booking.com

Dettagli, aneddoti e incidenti de LA LETTERA di Paolo Nani

Milano -

aneddoti su la letteraPer LA LETTERA uso diversi tipi di carta a seconda della stagione. Uno per l’inverno, autunno-primavera (100 grammi) e uno per l’estate (120 grammi, perchè il sudore e l’umiditá rendono i fogli poltiglia). Ho provato e scartato i fogli da 80, 140 e 160 grammi.
Durante ogni spettacolo spezzo 3 penne biro e strappo una maglietta bianca. Le penne biro (rosse, che si spezzino nel mezzo usando una sola mano) le compro in scatole da 100. Compro le magliette a pacchi di 200. Ho sempre un paio di bretelle di riserva dietro le quinte; la bretella destra potrebbe saltare quando ci appendo la sedia durante la scena Ubriaco.

Il chewing gum che trovo sotto il tavolo durante la scena Sorprese, lo trovai veramente sotto un tavolo a Umeå, Svezia, sette anni dopo la prima dello spettacolo. Ovviamente adesso lo metto io.

A proposito dell’immagine classica del clown con la lacrima. Durante il Western, mi è capitato una decina di volte di piangere veramente, quando sono in ginocchio, dopo la sparatoria.

Durante una replica a Praga nel 2011, quando faccio il salto mortale e atterro sulla schiena (non lo faccio sempre) durante la scena Horror, ho urtato col piede sinistro un blocco di ferro che teneva una quinta. Mi sono fratturato il malleolo sinistro. Nessuno se n’è accorto. Ma poi non ho fatto il bis.

Durante la scena Normale (la prima) di una replica ad Akureiri (Islanda), la bottiglia è caduta e si è rotta a pochi metri dalla prima fila. Mentre il tecnico correva per il teatro cercandone un’altra, io ho tenuto una breve lezione sull’arte di improvvisare. La bottiglia si è rotta solo un’altra volta, in Austria, ma dopo l’esperienza di Akureiri, per molti anni, ho sempre tenuto una seconda bottiglia piena, di riserva, dietro le quinte. Per cui questa volta niente lezione.

A Manitsoq, in Groenlandia, mi è stato chiesto se mi andava bene di spostare lo spettacolo di 4 ore, per permettere al pubblico di partecipare alla gara di slitte coi cani. Partecipai anche io, ospite di una delle slitte. Ricordo due cose. Il paesaggio di questa valle bianca immensa, che pareva non si spostasse di un centimetro, sebbene corressimo velocissimi. E la puzza di scorregge dei cani, che tiravano la slitta.

Per puro caso, dieci anni dopo la prima dello spettacolo, durante la scena Senza Mani, scoprii come aprire la busta soffiandoci con il naso. Prima di allora forzavo semplicemente la lettera nella busta, con la bocca.

Ad Adana, in Turchia, pochi mesi dopo il conflitto sulle caricature di Muhammed, pubblicate da un giornale danese (e io apparivo sul programma del festival come Paolo Nani – Danimarca, per cui mi avevano assegnato due guardie del corpo), alla fine dello spettacolo, che era andato strabene, ho mostrato un ultimo cartello, più grande di tutti gli altri che diceva: Chiedo scusa per le caricature. Durante la standing ovation che seguì, feci una fatica bestia a tenere le lacrime. In mezzo al pubblico, molta gente piangeva.

La sequenza delle scene è stata cambiata solo un paio di volte. La prima per togliere Cieco e mettere Pigro (lo decisi io, senza consultare Nullo, che mi aveva dato carta bianca). E la seconda per intitolare il bis, Freudiano, su consiglio di un amico, Christian di Domenico. Per molti anni era semplicemente stata La stessa scena con altri oggetti, senza presentarla con un cartello. La sequenza definitiva delle scene è: Normale, All’Indietro, Ripetizioni, Sorprese, Volgare, Pigro, Ubriaco, Due cose per volta, Sogno, Western, Senza Mani, Horror, Cinema Muto, Circo, Freudiano.

Gli spettacoli più catastrofici sono stati quelli della tournée in Groenlandia (non abbiamo lo stesso senso dello humor) e quello della replica a Tynset, in Norvegia, nel 1997. Durante quest’ultima il pubblico non ha battuto ciglio, nè ha riso, per tutta la durata dello spettacolo. Alla fine, applausi. L’organizzatore è venuto dietro le quinte, dove io stavo cercando una corda per impiccarmi, e mi ha detto che non aveva mai riso tanto in vita sua.

Dopo una replica vicino a Londra, l’organizzatrice disse che durante lo spettacolo, era preoccupata per la madre anziana che rideva senza fiato in prima fila. Quando aveva espresso la sua preoccupazione alla madre stessa, alla fine dello spettacolo, lei aveva detto “I could’n’t think to a better way to go!” (“Non saprei pensare a un modo migliore per andarmene!”)

Quindici anni dopo la prima, io e Nullo abbiamo pensato di creare almeno una decina di nuove scene. Dopo una settimana di lavoro abbiamo rinunciato. Non siamo riusciti a tirare fuori niente che si avvicinasse alla perfezione levigata delle scene originali. Tra le altre abbiamo provato “Ritmico”, “Nazi”, “Giapponese”, “Magico”. Di quest’ultima variazione abbiamo tenuto i due numeri del bis: quando tiro fuori il coniglio dalla busta e quando mi infilo la penna nel naso e la starnutisco nel bicchiere.

Nel 2014, la produzione delle penne biro rosse che uso nello spettacolo da 22 anni, è cessata! Ho comprato dalla ditta tutte le rimanenze, ma basteranno solo per una decina di spettacoli! Azz!

DISCLAIMER: Questo articolo è stato emesso da Teatro Filodrammatici ed è stato inizialmente pubblicato su www.teatrofilodrammatici.eu. L'emittente è il solo responsabile delle informazioni in esso contenute.

[Fonte: Milano OnLine]

Condividi su: Facebook Digg Delicious Technorati Google Bookmarks OK Notizie Wikio Italia

Ultime notizie

Altre notizie



VIAGGIA NELL'ARTE, NEL GUSTO E NELLA NATURA A MILANO